CICATRICI E POSTURA

1. Quali problemi posso causare le cicatrici?

Svariati se non molteplici problemi, che non sono legati all’esteticità
dell tessuto di riempimento, a noi interessa quello che avviene sotto al
manto cutaneo, ossia tra il derma e gli strati più profondi.

Si ha un infiammazione nelle 2° fase della cicatrizzazione che crea
collagene, acido ialuronico, che insieme alla fibrina che resta tra i piani
tessutali rende la struttura presente tra i vari strati non più liquida, ma
viscosa. A causa dell’aumento della viscosità tessutale, si verifica una
densificazione del tessuto connettivo lasso, piuttosto che una fibrosi.

Questo incremento della viscosità è dovuta alla presenza di frammenti di
acido ialuronico (Hyaluronic Acid, HA) più grandi e a un intreccio delle
molecole dello stesso, crea così delle aderenze. A noi interessano
queste ultime, perché è un tessuto non elastico che si forma tra 2
strutture che normalmente sono separate, ma che presentano un loro
scivolamento, mentre le aderenze accollano e accorporano più elementi tra
di loro.

Quindi i problemi che possono causare sono: sul piano psico/emozionale in
primis perché le cicatrici testimoniano un vissuto del trauma e del post, a
livello endocrino per l’ aumento della secrezione di alcuni ormoni, a
livello meccanico in quanto genera quando ci sono aderenze e una
ipomobilità dei distretti vicini, e anche sul piano posturale.

2. Che legame c’è tra cicatrici e squilibri posturali?

Nel tegumento abbiamo una quantita’ spropositata di recettori: corpuscoli
del pacini, barocettori, corpuscoli del ruffini, terminazioni libere,
corpuscoli di merkel, che inviano, nel caso di una cicatrice patologica o
di un cheloide, informazioni continue sull’anomalo stato di tensione o
dolore proveniente da quella zona, causando alterazioni del sistema tonico
posturale. Sono dei bottoncini o delle finestre lasciate aperte nel nostro
corpo per informare i centri superiori e quindi adattarsi in base alle
informazioni ricevute da questi ‘starter’ detti propriocettori,
esterocettori, viscerocettori, nocicettori, ecc..

Una “brutta” cicatrice che ha formato delle aderenze con il tessuto
sottostante si manifesta come una spina irritativa per il sistema nervoso
centrale (SNC). Infatti i meccanocettori presenti lungo l’epidermide
trasmettono un continuum segnale di sofferenza al SNC il quale attuerà i
meccanismi compensativi insiti nel suo codice genetico: sfuggire dal dolore!
Si instaurano così le posture scorrette, di compenso per evitare di sentire
dolore, anche in risposta ad un continuo stato di tensione dal distretto
interessato.

3. Quali tipi di squilibri posturali possono provocare le cicatrici?

Squilibri quali atteggiamenti scorretti, che variano da individuo a
individuo anche se presente la stessa situazione, perché la postura è
determinata da svariati fattori, quali abitudini di vita, elasticità,
alimentazione, attività fisica, lavoro e tanto altro, ma in primis dalla
componente psico-emotiva.

La postura è strettamente legata alla vita emotiva fino ad essere
l’espressione stessa per il mondo esterno, non solo attraverso la mimica
facciale e gestuale, ma anche attraverso la disposizione corporea nel suo
insieme. P.M.GAGEY

Il paziente può avere sintomi come tachicardia, sindrome vagale,
ipertensione, cefalee, legate alla/e aderenza/e.

4. In che modo le cicatrici vengono trattate dal fisioterapista?

L’intervento può iniziare poco dopo una lesione o intervento chirurgico.

Gli scopi del trattamento dovrebbero essere il controllo dell’ edema del
gonfiore la prevenzione di possibili aderenze mentre si guida delicatamente
la ferita verso il pieno recupero.

QUANDO INIZIARE IL TRATTAMENTO

Nella prima fase ossia la fase dell’infiammazione. 2-6 giorni.