OSTEOPATIA E PEDIATRIA

L’osteopatia è una forma di assistenza incentrata sulla salute della
persona, piuttosto che sulla malattia: si tratta di un metodo olistico che
considera l’individuo nella sua globalità e che valorizza la capacità di
auto-guarigione del corpo.

L’osteopatia interviene su persone di tutte le età e si rivela utile sin
dalla vita intrauterina e dai primi giorni di vita.

L’osteopatia pediatrica è il caso più reale di medicina preventiva. È la
terapia elettiva per il neonato che subisce in caso di nascita naturale il
trauma da parto… L’osteopata si prende cura del bambino considerandolo come
un’unica unità funzionale di corpo, emozioni, mente e spirito.

Ecco l’importanza che in molti altri paesi viene data al ruolo
dell’osteopata fin dalla sala parto a fianco all’ostetrica, assistendo alla
dinamica del parto per poi verificare, nell’immediato, se la dilatazione e
la contrazione delle ossa del cranio, che sono collegate al sacro, avviene
rispettando i limiti fisiologici.

*PERCHE’ PORTARE UN BAMBINO DALL’OSTEOPATA?*

L’utero dovrebbe accogliere l’embrione in un ambiente più confortevole
possibile ma per una moltitudine di cause questo non avviene. Il bacino
materno può presentare asimmetrie strutturali legate al sistema muscolo
scheletrico, causate delle pareti addominali, forti aderenze cicatriziali
in esiti di interventi chirurgici, anomalie della forma dell’utero ed
ipertono delle pareti. Inoltre in caso di parti gemellari, la presenza di
fibromi, patologie come gestosi riducono lo spazio in utero. Ed è per
questo motivo che alla donna che programma una gravidanza si consiglia di
fare una visita osteopatica.

L’impegno cranico durante la nascita nel canale del parto è tale che lo
stesso ha una grossa capacità di modellamento per potersi “adattare”al
canale del parto. Questo modellamento può portare a pressioni o tensioni
craniche che non si risolvono spontaneamente . Ad esempio le ossa parietali
sono quelle che subiscono la pressione più importante producendo un
accavallamento. possono portare nel bambino problemi di udito, di otiti
ricorrenti ecc…le lesioni intraossee possono verificarsi anche a carico dei
condili occipitali creando asimmetrie del foro occipitale. Tale asimmetria
si ripercuote sulle zone d’inserzione delle fasce e muscoli
sotto-occipitali. Questa eziologia è sempre presente nei casi di scoliosi
del lattante e del torcicollo congenito.

Il passaggio della testa del feto lungo il canale del parto determina un
modellamento delle ossa craniche ed uno stimolo meccanico essenziale per
uno sviluppo regolare e di tutto il corpo. Se questo viene a mancare, come
in caso di parto cesareo, l’intervento dell’osteopata può rendersi
necessario per favorire una crescita più corretta possibile.

*PERCHE’ IL NEONATO PUO’ ANDARE INCONTRO A DISFUNZIONE?*

In età fetale il bambino possiede una grande malleabilità delle ossa del
cranio e, a causa dell’espulsione e delle enormi pressioni cui è sottoposta
la testa durante la nascita, questi può subire una deformazione del cranio
stesso. Si spiega infatti come, per via di un difficile travaglio ad
esempio, molti neonati hanno una forma strana del cranio (ad esempio un
cranio allungato, naso più schiacciato, occhio più chiuso…). Spesso le
deformazioni del cranio durante l’espulsione nel tempo vengono riassestate
completamente. Talvolta questo processo non si verifica in maniera completa
se la nascita è stata difficoltosa, con conseguenti alterazioni di mobilità
di alcune ossa craniche, non ancora saldate, e la possibilità quindi di
sviluppare disfunzioni a carico del sistema visivo e occlusale. I tessuti
conservano spesso le asimmetrie delle pressioni e stiramenti subiti. Ogni
regione del corpo può essere lesa e a causa dell’interdipendenza, ogni
disequilibrio si ripercuote a distanza.

Nel parto cesareo, a causa del gioco di pressioni, si possono riscontrare
problemi. Vi è una notevole pressione all’interno della pancia ed una
pressochè nulla nell’ambiente esterno. Il feto, durante il passaggio
diretto dall’ambiente fetale al mondo esterno, è sottoposto ad una forza
come di trazione del cranio in senso trasversale ed una successiva
difficoltà di adattamento alle nuove pressioni.

In entrambi i tipi di parto se l’adattamento fisiologico del cranio non
avviene l’osteopata interviene per riequilibrarlo e per permettere una
migliore fisiologia, eliminando le disfunzioni ed evitando che queste si
possano manifestare in futuro. A seconda della disfunzione cranica
presente, nel bambino possono infatti manifestarsi successivamente
problematiche specifiche. Allergie, asma, faringiti, riniti, sinusiti,
otiti, adenoiditi, difficoltà respiratoria possono essere legate ad
un’alterazione del movimento delle ossa del cranio o di una scorretta
mobilità del diaframma toracico.

. Le alterazioni a carico della colonna e del sacro possono dare luogo a
manifestazioni posturali che si evidenzieranno durante la crescita come
scoliosi, dismetrie e dimorfismi degli arti inferiori (ginocchia vare,
valghe, alterazioni dell’arco plantare).

La presenza di emicranie, cefalee, strabismo, cattive occlusioni possono
essere legate a lesioni o tensioni delle membrane intracraniche o
cranio-sacrali.

*Quali disfunzioni può prevenire l’osteopatia?*

Plagiocefalie Coliche
Rigurgito, reflusso Deglutizione

Disturbi del sonno Strabismo
Irritabilità e pianto nel bambino

Difficoltà scolari (dislessia, disortografia)
Stipsi Displasia delle anche

Eczema Eniuresi
Torcicollo
congenito

Problemi O.R.L.( otite media, bronchiti, adenoidi ipertrofiche)

Allergie Asma

Molti neonati durante la poppata mostrano un’alimentazione difficoltosa,
stancante la causa spesso è il troppo stress meccanico al cranio, volto e
gola, perchè I nervi della lingua s’irritano nella porzione che fuoriesce
dal cranio, rendendo così la suzione difficoltosa e dolorosa.

Nel torcicollo miogeno si sente spesso dire che l’eziologia è sconosciuta.
In realtà nella maggior parte dei casi è provocato dallo schiacciamento di
alcuni nervi, in particolare l’undicesimo nervo cranico (Accessorio), nel
suo passaggio attraverso il forame giugulare, insieme al nono e decimo
nervo, ed alla giugulare. L’osteopata interviene con una leggerissima
pressione e dilatazione della sutura che si trova tra l’osso temporale e
occipitale, per permettere la miglior fuoriuscita di questo nervo che va ad
innervare i muscoli del collo e che quindi può dar luogo a questo dolore,
con un risultato immediato.

Nei casi di plagiocefalia posizionale l’osteopatia ha un’altissima
percentuale di completo successo, e si è rivelata di grande aiuto nei casi
di plagiocefalia primaria.

*Quando trattare il bambino ???*

È importante trattare questi bambini in fase precoce, già nella prima
settimana di vita, e proseguire con regolarità per dare equilibrio
tissutale alle zone di distorsione almeno sino ai 12-18 mesi. Già verso la
fine del primo anno di vita è più difficile ottenere dei buoni risultati.
In caso di plagiocefalia secondaria il trattamento prevede una serie di
consigli da dare ai genitori sulla gestione a domicilio del bambino a cui
si associano trattamenti manuali osteopatici per risolvere gli stiramenti
articolari, membranosi e fluidici della base, del rachide cervicale e della
colonna.

Oltre al fattore estetico, che un’asimmetria cranica può produrre, è
importante correggere le deformazioni per evitare che si instaurino
disfunzioni funzionali. Una plagiocefalia può alterare la corretta
funzionalità visiva di uno o di entrambi gli occhi, si viene a modificare
la forma dell’orbita con conseguenze sia sul bulbo oculare che sui muscoli
estrinseci che lo controllano; può sostenere problematiche all’orecchio,
facilita l’insorgere di otiti a causa dell’alterazione della verticalità
della tromba uditiva , può favorire l’insorgere di sinusiti a causa della
deformazione dei seni del frontale, può produrre problematiche al sistema
stomatognatico (bocca) e dell’ATM(articolazione temporo- mandibolare), sia
attraverso le asimmetrie della faccia sia della mandibola, che si articola
con l’osso temporale .

*IN COSA CONSISTE IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO?*

Sono svariate le tecniche e gli approcci che l’osteopata ha a disposizione.
In particolare in pediatria si utilizza un approccio cranio-sacrale ,ovvero
un metodo gentile, non invasivo ed efficace trattamento manuale.
L’osteopata controlla il ritmo cranio-sacrale con entrambe le mani e
attraverso manovre molto dolci (la forza inferiore ai 3 grammi) riequilibra
cranio e sacro. Alcune volte i bambini liberano le loro emozioni o piangono
durante i trattamenti, ma le tecniche non fanno alcun male ai bimbi.
L’osteopatia tratta il paziente e non la malattia. L’intenzione è quella di
ripristinare l’integrità strutturale e la continuità dei fluidi. Solo
allora il corpo potrà mettere in atto il suo potere d’autoguarigione.

In età neonatale, ed in particolar modo entro i primi 6/8 mesi, la risposta
al trattamento osteopatico è eccezionale e si possono ottenere risultati
molto importanti, in tempi brevi. Una delle particolarità dei bambini è la
loro possibilità di risposta e di adattamento agli stimoli, e con gli
stimoli giusti, è possibile ottenere ottimi risultati in breve tempo.
Generalmente, per i disturbi più comuni, si possono vedere grossi risultati
già dopo 2 o 3 trattamenti.

È importante sempre il confronto con le figure di riferimento del bambino –
in primis pediatra – ed una corretta informazione verso i genitori, così
come una loro partecipazione attiva e consensuale al processo di cura
(medica ed osteopatica).